In infanzia e adolescenza è importante seguire una dieta specifica e mirata per soddisfare le esigenze nutritive dell’organismo. Continua il nostro viaggio sull’educazione alimentare nell’età evolutiva, ricordando che la giusta nutrizione contribuisce alla crescita e previene l’insorgere di numerose malattie nell’adulto di domani.
Il crescente aumento dell’obesità infantile sta diventando un vero allarme sanitario e sociale. Dato che l’educazione alimentare si delinea già dall’infanzia, è necessario agire sin dai primi anni di vita e in tal senso un ruolo fondamentale assumono la famiglia, asili e scuole. Ad oggi esistono numerosi decaloghi proposti dai nutrizionisti: riassumiamo i punti fondamentali.
Stesso tipo di alimentazione per tutta la famiglia. I bambini mangiano per imitazione e i familiari ricoprono il ruolo di modello da seguire.
Gli alimenti devono essere riproposti più volte. Non sempre i cibi “nuovi” sono ben accolti. Per abituarli a nuovi gusti è necessario riproporre più volte lo stesso alimento a distanza di tempo e cucinarlo in maniera differente.
Vietate le costrizioni. Mai costringere il bambino ad assaggiare un alimento con forza. Il rischio è di far aumentare l’avversione piuttosto che favorire la scelta. Evitiamo anche la promessa di un premio (se mangi tutto avrai un bel gelato), questo non aiuta a mangiare sano, ma piuttosto a sovralimentarsi solo per ottenere la ricompensa sperata.
Rispettare gli orari. Gli orari dei pasti principali (colazione, pranzo e cena) vanno rispettati da tutti i membri della famiglia.
Stare a tavola tutti insieme. Il pasto deve essere valorizzato come il momento della giornata in cui ci si ritrova per parlare e mangiare assieme attorno “al tavolo”.
Organizzare un percorso di familiarizzazione col cibo. Stimoliamo la curiosità andando insieme a fare la spesa. Partecipare agli acquisti aiuta i bambini a sentirsi protagonisti delle proprie scelte. La preparazione dei pasti insieme ai genitori è un altro metodo per apprezzare i gusti dei “nuovi” cibi che alla fine finiranno nel piatto di grandi e piccini. Infatti la trasformazione del cibo dal momento dell’acquisto fino alla preparazione, aiuta a non avere paura di mangiarlo.
La cucina diventa una festa. Stare in cucina con i genitori o con i nonni può diventare un bellissimo momento di festa, basta solo un grembiulino colorato o un cappellino da chef e il gioco è fatto.
Da 4 a 10 anni
In questa fascia di età, il cibo deve soddisfare esigenze per la crescita e la necessità in calorie varia per sesso e per fasce di età. È fondamentale consumare la colazione prima di uscire di casa e suddividere gli altri pasti della giornata in uno spuntino a scuola, pranzo, merenda e cena.
Da 11 a 18 anni
A questa età le scelte alimentari sono fortemente condizionate da quelle “comportamentali” e con la maggiore autonomia acquisita si possono presentare varie occasioni per mangiare al di fuori della famiglia. Un esempio classico sono i bar o i “fast food”, locali in cui si concentrano cibi dal punto di vista nutrizionale ricchi di calorie, grassi, sale e zuccheri. Se tali pasti sono eccessivamente frequenti, il rischio è un’alimentazione complessivamente squilibrata. Infine non dimentichiamo anche che il fabbisogno dei ragazzi che praticano sport si discosta da quello dei sedentari, per cui seguire una dieta adeguata è importante sia per migliorare le performance sportive, sia per evitare il sovrappeso qualora non si faccia alcuna attività fisica.
In conclusione il consiglio che posso dare è quello di fare attenzione all’alimentazione di bambini e ragazzi, poiché ricordo che l’adesione fin da giovani ad un modello di dieta appropriata per età e sesso fa diventare adulti sani e consapevoli di ciò che si mangia.